Ottenere un risarcimento è sempre più difficile: le compagnie aeree che pagano meno
mercoledì 5 luglio 2017
Secondo una ricerca effettuata dal giornale britannico Daily Mail, le compagnie aeree trattengono ogni anno milioni di euro, trovando il modo di non pagare i passeggeri che hanno subito un ritardo superiore alle 3 ore.
Le compagnie aeree, infatti, ai sensi del Regolamento (CE) n. 261/2004 in materia di ritardi, cancellazioni ed imbarchi negati, dovrebbero compensare ogni passeggero, il cui volo subisce un ritardo di almeno 3 ore, con un risarcimento minimo di 250 euro fino ad un massimo di 600 euro. L'importo del risarcimento dipende dalla distanza che intercorre tra l'aeroporto di partenza e l'aeroporto d'arrivo del volo in ritardo.
Tuttavia, secondo l'articolo del giornale inglese, molte compagnie aeree sono riuscite "astutamente" a non pagare la compensazione pecuniaria spettante ai passeggeri, nascondendosi dietro la scusante delle circostanze eccezionali, ovvero quegli eventi di forza maggiore menzionati nel regolamento europeo, per cui le compagnie aeree non possono essere ritenute responsabili del ritardo.
Secondo il Daily Mail, tra le compagnie aeree che si dimostrano più riluttanti ad accettare i reclami dei passeggeri ci sono: Ryanair, British Airways, Norwegian, Thomson ed Emirates.
Il processo per ottenere una giusta compensazione purtroppo non è automatico e le compagnie aeree molto spesso ignorano le richieste dei passeggeri. Per questo motivo Volo In Ritardo.it si pone dalla parte dei passeggeri e lotta per far valere i loro diritti e far rispettare le sentenze emesse dalla Corte Europea di Giustizia.
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