La nuova tratta Alitalia: Roma - Washington non stop… E il pericolo fallimento?
venerdì 7 giugno 2019
Da Roma a Washington senza scalo, 5 giorni a settimana.
Da alcune settimane, le capitali di Italia e USA sono ancora più vicine: Alitalia ha infatti iniziato a collegare direttamente le due città, unica compagnia aerea a farlo oltre United Airlines, che è la seconda al mondo per numero di destinazioni raggiunte.
È quindi possibile raggiungere la capitale a stelle e strisce dal giovedì al lunedì a bordo di Airbus A330-200, partendo alle 9:30 del mattino da Fiumicino e arrivando a Washington - Dulles in 10 ore. Per il ritorno il decollo è previsto per le 16:15 e il viaggio dura poco meno di 9 ore.
Era dal 2010 che la compagnia di bandiera non inseriva una nuova destinazione nella sua offerta, l’ultima era stata Los Angeles. Per l’occasione, anche l’ambasciatore italiano negli Stati Uniti ha partecipato all’inaugurazione di questa rotta, importante soprattutto per la comunità italo-americana del distretto federale, secondo le autorità aeroportuali locali, mentre Alitalia sottolinea come questa sia un’occasione in più per facilitare il turismo in entrambe le direzioni.
Dopo le prime settimane, sia viaggiatori statunitensi sia quelli italiani sembrano apprezzare molto questa nuova opportunità, anche per il comfort che il velivolo scelto da Alitalia riesce a offrire: vengono proposte difatti anche alcune chicche, come la possibilità - nelle classi più alte - di osservare attraverso i monitor a disposizione dei passeggeri, le fasi di decollo, atterraggio e i paesaggi sorvolati, grazie a una serie di telecamere montate sulla fusoliera, come sulle auto di Formula 1.
Storie di capitani coraggiosi
Mentre si tagliavano torte all’aeroporto di Washington però, nel nostro paese sui giornali circolava un argomento che ritorna più frequentemente dei mondiali di calcio: il pericolo di un fallimento di Alitalia, che ha fatto nuovamente la sua comparsa sulle pagine dei giornali da circa metà aprile.
Pochi argomenti resistono nel tempo, senza sentirne l’effetto, uno di questi è la sorte della nostra compagnia di bandiera, che nel 2008-09 sfruttò anche uno slogan accattivante per guadagnare le prime pagine, come quello dei ‘capitani coraggiosi’, gruppo di imprenditori pronti a difendere il marchio italiano dal monte di debiti che le impediva qualsiasi serio progetto a lungo termine e che aveva portato al commissariamento dell’azienda.
Da allora, sono seguiti due cambi di proprietà e un secondo commissariamento. La penultima gestione, da parte di Etihad Airways, ha visto le finanze migliorare, ma ancora restando lontane da risultati positivi… Uno dei migliori bilanci è stato quello 2015, con “solo” €199 milioni di perdite.
Il 2 maggio 2017, si è arrivati al nuovo commissariamento, che mostrava ancora fino a pochi giorni fa i suoi effetti sui passeggeri e sul lavoro che Volo-in-ritardo.it svolge a difesa dei loro diritti.
Non è un tema di cui si parli molto, ma per presentare reclami per ritardi, cancellazioni o imbarchi negati, ci sono fino a due anni di tempo. Il periodo, in realtà, varia da nazione a nazione e in diversi paesi questo limite è anche più lungo, per cui se ricordassi inconvenienti di parecchi mesi fa, prova a inserire qui i dati del volo e verificheremo per te. Infatti, fino al primo maggio scorso era formalmente possibile presentare una richiesta di compensazione riguardante l’era pre-commissariamento di Alitalia. In concreto però, lo stato di amministrazione straordinaria prevedeva che chi volesse il risarcimento a cui aveva diritto entrasse in lista con gli altri - numerosi e grandi - creditori, riducendo così le proprie speranze a zero virgola.
Lo stesso rischio sembra essere possibile a breve termine, nel caso in cui le trattative tra governo ed eventuali acquirenti dovessero fallire o portare a un accordo che non preveda il pagamento da parte della nuova proprietà, dei debiti accumulati in precedenza.
Conviene acquistare un biglietto Alitalia?
Molte persone si trovano in questi giorni a organizzare spostamenti per le vacanze o altri motivi e il dubbio è naturale: “... E se Alitalia fallisse dopo che io ho acquistato un biglietto?”.
Volendo essere cinici, siamo fortunati perché ci sono vari precedenti. Solo quest’anno si è registrato il fallimento in varie forme di almeno 11 compagnie aeree nel mondo, tra cui le europee Flybmi e WOW, per cui gli scenari che potrebbero verificarsi sono i seguenti.
Stop alle attività. In questo caso i voli sarebbero cancellati, i passeggeri che avessero acquistato i biglietti direttamente dal vettore dovrebbero accodarsi agli altri creditori, con poche speranze. Ciò è molto improbabile, in quanto il governo non vorrà aumentare perdite e danni d’immagine, per cui le attività non dovrebbero subire stop;
La compagnia di bandiera potrebbe venire acquistata e nel pacchetto essere inclusi anche tutti i debiti. Neanche questo è molto probabile, considerato lo stato finanziario ormai storicamente “non dei migliori”, in cui si trovano le sue casse.
L’ultimo, e più verosimile, scenario è che la nuova proprietà acquisti tutta o parte della compagnia, ma senza farsi carico dei debiti accumulati in passato. Anche così le compensazioni dovute sarebbero a carico della gestione uscente e i passeggeri dovrebbero inserirsi nella famosa lista dei creditori, con poche speranze.
Il nostro consiglio: Alitalia sì!
Pur essendo ancora ufficialmente lontani dal concludersi della telenovela, il nostro parere è che si possano acquistare per il futuro biglietti Alitalia, in quanto le probabilità di vedere il proprio volo cancellato all’improvviso sono molto poche.
Consigliamo, invece, una volta di più di affrettarsi a inviarci un reclamo per un volo Alitalia in ritardo, cancellato o per cui è stato negato l’imbarco, per evitare di perdere per sempre il denaro che ti spetta. Ci vuole un attimo!
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