Lo strano rilancio della low cost islandese Wow Air
mercoledì 18 settembre 2019
Wow Air, compagnia low cost islandese fallita a marzo lasciando a terra migliaia di passeggeri, ha annunciato il ritorno nei cieli il mese prossimo. Ma la persona dietro questo rilancio, ha una storia che – tra le altre cose – comprende la CIA, commercio di cavalli in Somalia e Wikileaks
Wow Air tornerà a volare a ottobre?
Durante una conferenza stampa, Michele Ballarin, azionista del gruppo che ha siglato un accordo con autorità islandesi e liquidatori della compagnia aerea che aveva cessato le operazioni, ha infatti spiegato in cosa consiste il piano che vedrà, presumibilmente da ottobre ripartire Wow Air.
Conferenza stampa di presentazione del progetto, tenuta da Michele Ballarin - presidentessa di USAerospace Associates - il 6/9/2019
Il piano della sig.ra Ballarin è quello di far vivere ai passeggeri “un’esperienza islandese” e di rendere nuovamente il tempo trascorso sugli aerei un qualcosa di divertente e non solo da far passare in qualche modo. Allo scopo, ha ingaggiato un cuoco 3 Stelle Michelin per preparare il menu di bordo, sostenibile e salutistico. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, Ballarin ha anche annunciato che i prezzi dei biglietti rimarranno contenuti.
Questo apre la strada ad alcuni dubbi, che probabilmente aumenteranno di molto leggendo la storia della persona dietro questa rinascita.
Un’eredità, la Cia, Wikileaks, i pirati somali: la strana storia di Michele Ballarin
Michele Ballarin, nata in West Virginia nel 1955, quando è ancora universitaria conosce e sposa un reduce della II guerra mondiale che partecipò allo sbarco in Normandia, ereditandone presto la fortuna. Questa viene in parte investita per finanziare la campagna per l’elezione al congresso 1986 con i repubblicani, che però non va a buon fine.
Nel 1990 intraprende nuove avventure in Somalia, dove pare commerciare in cavalli. In questa nazione, da fervente cristiana diventa attivista pro-Sufismo (corrente islamica moderata, contrapposta nel paese al Wahabismo, movimento radicale supportato in particolare dall’Arabia Saudita)
Nel 2006, si offre alla CIA per infiltrarsi e uccidere membri di Al Qaeda nel Corno d’Africa. L’agenzia di intelligence risponde “no, grazie”, invitandola a non associare le sue attività o il suo nome a quello della CIA. Poco più tardi, Ballarin rilancia proponendo di reclutare – clandestinamente – spie sul territorio per gli americani, idea che piace di più ai servizi segreti statunitensi, in particolare perché a spese della società di Mrs. Ballarin fino al raggiungimento dei primi risultati.
"Tutto bene", finché la signora tenta di giocare ruoli sempre più importanti nel caos somalo, come nel caso dell’email del 2009 poi pubblicata da Wikileaks, in cui il ministro degli esteri ucraino, Ohryzko, scrive al segretario di stato dell’amministrazione Obama, Hillary Clinton, chiedendo di ritirare Ballarin dalle negoziazioni clandestine per la liberazione di una nave cargo ucraina sequestrata da pirati somali. A bordo, un carico illegale di armi destinate al Sudan meridionale, in guerra con il governo di Khartoum. I malviventi chiedono un riscatto di $35 mln e, a detta del ministro Ohryzko, la signora Ballarin contribuisce solo a far lievitare l’importo.
Nel 2010, Ballarin cerca di avviare un servizio aereo commerciale da Mogadiscio con il nome di “Oasis Aviation Group”.
I dubbi riguardo questo piano
Se per far sorgere dubbi su tutta l’operazione non bastasse conoscere il passato di chi ha tenuto la conferenza stampa di presentazione del progetto, torniamo proprio a cosa sappiamo di questa iniziativa.
Innanzitutto, sembra strano che in una compagnia low cost, che dovrebbe almeno per il primo periodo focalizzarsi sul cargo (a detta di Ballarin, "per far conoscere l'ottimo pesce islandese"), i pasti vengano preparati da un cuoco stellato.
In secondo luogo e venendo a questioni probabilmente più rilevanti, a fine luglio, un’offerta di circa €173 mln di investimento da parte di Oasis Aviation Group (vedi fine del paragrafo precedente) era stata bocciata dai liquidatori di Wow Air. Le trattative sono comunque proseguite fino all’accordo per cui Ballarin ha impegnato al momento circa €77 mln.
I voli dovrebbero partire il mese prossimo, ottobre 2019, ma ad oggi (18 settembre 2019) il sito della compagnia non è mai stato aggiornato.
Inizialmente Wow Air dovrebbe operare con 2 aerei, per la prossima estate passare a 4 ed avere 10-12 velivoli quando a pieno regime, per poter quindi generare profitti. Alla domanda su da quali fornitori vengano acquistati tali aerei, se Boeing o Airbus, la risposta è stata vaga, ossia “entrambi ci piacciono”.
Su un piano più finanziario, oltre alle rassicurazioni di rito (“Siamo liberi dai debiti e intendiamo rimanere liberi dai debiti”), il piano pare essere quello di risparmiare sull’IT, ridimensionandone lo staff; sulla gestione dei bagagli che sarà basata su delle targhette che emettono segnali radio (come sta già sperimentando British Airways) e sulle compensazioni. Non è chiaro se ci si riferisca anche alle compensazioni legate al regolamento EU 261/2004 in materia di cancellazioni e ritardi o solo a quelle riguardanti i bagagli.
Al momento, inoltre, si sa che sarà coperta la rotta tra Reykjavík e Washington Dulles, ma non si sa ancora quali città europee rientrino nei piani e dove avverrà l’espansione negli Stati Uniti.
… Ammesso che tutto il piano decolli.
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