Dalla Cina, Coronavirus 2019-nCoV: fatti sicuri e rischi reali per i viaggiatori

venerdì 24 gennaio 2020

Le cifre di un contagio ancora lontano dall’essere globale

Per la polmonite virale provocata dal nuovo Coronavirus (2019-nCov), inizialmente si era pensato esclusivamente a contagio dagli animali all’uomo in un mercato di Wuhan (capoluogo della provincia dell’Hubei, Cina centrale, vedi mappa), prontamente chiuso dalle autorità. Dopo pochi giorni, però, è diventato chiaro che il contagio è possibile anche tra esseri umani almeno per via aerea.

Ad oggi si sono registrati almeno 27 morti in Cina e 800 casi confermati, di cui 15 tra il personale medico.

Secondo il Centro MRC per l'analisi globale delle malattie infettive dell'Imperial College, nel Regno Unito, il numero effettivo di casi sarebbe molto più elevato. Al 18 gennaio 2020, il centro ipotizza che ci fossero 4.000 casi nella sola Wuhan. Bisogna comunque sottolineare che lo stesso centro di ricerca dichiara trattarsi di una stima, basata su modelli di propagazione delle malattie contagiose, incrociati con le caratteristiche descritte del coronavirus e i dati demografici e turistici della città.

Le autorità locali, in ogni caso non sono rimaste assolutamente inerti: i pazienti sono stati isolati e le persone con cui sono venute a contatto vengono monitorate. Altri casi sono stati poi riscontrati nelle province di Guangdong, Pechino e Shanghai, in Cina, mentre all’estero in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong. Al momento si ha notizia di un solo caso fuori dal continente asiatico, a Seattle, USA, in un viaggiatore arrivato dalla Cina.

Di seguito troverai tutte le informazioni per avere un quadro completo, aggiornato e – probabilmente – tranquillizzante della situazione.

Cos'è esattamente questo coronavirus?

Un coronavirus (spesso abbreviato in CoV) è così chiamato perché, al microscopio, mostra una frangia circolare.

In genere un virus di questo tipo provoca naso che cola, tosse, mal di gola, mal di testa, febbre e ciò che spesso viene descritto come una sensazione generale di malessere. La maggior parte delle persone viene infettata da questi virus nel corso della propria vita e di solito gli effetti durano per un breve periodo di tempo.

I coronavirus possono comunque causare malattie del tratto respiratorio inferiore, in particolare la polmonite, specialmente nelle categorie più a rischio: persone molto giovani o anziane e quelle con sistema immunitario indebolito o malattie cardiopolmonari già esistenti. Queste ultime sembrano essere la principale situazione pregressa che ha portato al decesso per le vittime del Wuhan Coronavirus, noto anche come WN-CoV o 2019-nCoV.

In quanto tempo si manifestano i sintomi da coronavirus?

Il periodo di incubazione va da cinque a sei giorni e per distinguere i sintomi da quelli di una normale influenza sono necessari altri quattro o cinque giorni, per cui normalmente ci vogliono circa 10 giorni per realizzare che si tratta del coronavirus in questione.

Mappa interattiva in continuo aggiornamento, che mostra i casi di Coronavirus 2019-nCov a livello globale.

Disponibile a pieno schermo sul sito originale.

È sicuro viaggiare in Cina, a Wuhan e Guangdong?

Il governo cinese ha interrotto dal 23 gennaio i collegamenti via aereo e treno con la città e sospeso la circolazione dei mezzi pubblici al suo interno, come in altre 8 città. Questo ovviamente comporta che non si possa ottenere una compensazione dalle compagnie aeree che hanno cancellato i voli, ma resta invece valido il diritto a ottenere il rimborso del costo intero del biglietto, tasse aeroportuali incluse. A Pechino e Macao sono state annullate le festività per il capodanno cinese, mentre la Città Proibita e Disneyland Shanghai sono temporaneamente chiuse. Dopotutto, proprio per il capodanno cinese il 25 gennaio e il Festival di primavera, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede che un aumento dei contagi.

In totale circa 20 milioni di persone sono state coinvolte in qualche modo dalle misure di quarantena. Si parla su alcuni media, anche italiani, di dubbi su possibili violazioni dei diritti umani, perché la quarantena tecnicamente si dovrebbe applicare a casi sospetti di infezione, ma - sinceramente - sembrano commenti basati più su posizioni in fatto di politica che su considerazioni sanitarie.

Il Ministero degli Esteri raccomanda di posticipare i viaggi nell’area di Wuhan, è anche possibile che zone limitrofe prossimamente sospendano anche loro la circolazione dei mezzi pubblici. In ogni caso le indicazioni riguardo l’evitare temporaneamente i viaggi verso Wuhan interesseranno pochissimi viaggiatori italiani, siccome non si tratta di una città turistica.

Negli scorsi giorni, a Roma e in altri aeroporti a Hong Kong, Taiwan, Thailandia, Malesia, Filippine, Singapore, Corea del Sud, Stati Uniti, Regno Unito sono stati effettuati controlli sui passeggeri dei voli provenienti dall’area. Roma, come Parigi e Londra per esempio, aveva dei collegamenti diretti proprio con la città di Wuhan. Proprio il 23 gennaio, ultimo giorno prima della sospensione dei collegamenti, anche a Roma - Fiumicino i 202 passeggeri e i membri dello staff di un volo China Southern Airlines proveniente dalla città in quarantena sono stati sottoposti a controlli alla ricerca dei sintomi del contagio, ma non sono stati comunicati casi sospetti.

L’OMS al momento non ha dichiarato l’emergenza internazionale, né ha fornito raccomandazioni specifiche, consigliando di applicare le consuete misure di prevenzione per le influenze stagionali, ossia: lavarsi accuratamente le mani, evitare il contatto con animali e persone affette da patologie respiratorie o sintomi influenzali.

I precedenti casi famosi di coronavirus

La SARS (sindrome respiratoria acuta grave) è un coronavirus che si diffuse principalmente nell'Asia orientale, tra la fine del 2002 e il 2003. Quasi 800 persone morirono durante l'epidemia, ma dal 2004 non sono stati segnalati nuovi casi.

Un altro coronavirus, conosciuto come Mers ("sindrome respiratoria del Medio Oriente"), colpì persone in Medio Oriente, provocando 131 morti dal 2012 al 2014.


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