Paesi Bassi vs UE: in gioco anche i rimborsi aerei
giovedì 9 aprile 2020
Commissione EU risponde a governo olandese sui rimborsi dei voli
Oltre alle più note vicende legate agli Eurobond, la scorsa settimana il ministro delle infrastrutture dei Paesi Bassi ha annunciato l’intenzione del proprio governo di consentire alle compagnie aeree di emettere dei voucher per rimborsare i passeggeri di voli cancellati, evitando così ulteriori problemi finanziari nel settore. Secondo la Commissione europea tuttavia, i passeggeri possono sempre chiedere il rimborso in denaro
Nel parlamento dell’Aia, ancora ieri sera veniva rinnovato l’invito al governo a mantenere la posizione radicalmente opposta a quella italiana riguardo l’emissione di Eurobond. Questo però non è l’unico fronte in cui i cittadini italiani sembrano vedere i governanti olandesi come antagonisti. La partita si gioca infatti anche nel settore aereo, in cui per tutelare le compagnie in forte crisi a causa delle restrizioni legate al COVID-19 (tra cui la franco-olandese Air France / KLM) i membri del governo nord europeo si sono già più volte espressi, anticipando iniziative volte a minimizzare le uscite di cassa per i vettori.
Le parole del ministro Cora van Nieuwenhuizen sono state chiare: voucher al posto dei rimborsi in denaro, con la possibilità di convertirli in denaro, se non utilizzati dopo un anno. Ai sensi del Regolamento CE 261/2004 però, in caso di cancellazione i passeggeri hanno il diritto come prima opzione ad arrivare a destinazione gratuitamente su un volo diverso o con altra soluzione (treno, bus,...), oppure di ricevere entro sette giorni il rimborso dell’intero costo del biglietto.
Questo approccio alla questione sembra però non essere in totale contrasto con quello di molti altri governi del continente, dove il compito di rendere esecutivo il Regolamento EU 261/2004 è delegato ai singoli stati. L’idea di imitare in qualche modo i Paesi Bassi per tutelare le aziende del settore potrebbe trovare proseliti, colpendo anche fortemente i passeggeri italiani.
I voucher violano i diritti dei passeggeri
La Commissione europea non si trova d'accordo con il tentativo olandese di allentare le regole a favore delle aziende. Secondo il commissario ai trasporti dell'UE Adina Valean, questa è una violazione dei diritti dei passeggeri. Sia il commissario, sia dei portavoce della Commissione hanno più volte ribadito il fatto che il Regolamento europeo è chiaro: in caso di cancellazione, il passeggero ha diritto al rimborso in denaro.
Anche oltreoceano, il Department of Transportation, equivalente statunitense del Ministero dei Trasporti, ha sottolineato il principio per cui “l’oggetto del discorso non è se la cancellazione sia al di fuori della capacità di controllo della compagnia aerea, bensì se la cancellazione sia responsabilità del passeggero”, mostrandosi così in linea con l’approccio europeo.
Cancellazione per COVID-19: a cosa ho diritto?
Se un volo è stato cancellato dalla compagnia aerea e rientra nei casi previsti dalla normativa europea, ci sono tre opzioni:
- Un rimborso completo del prezzo del biglietto, oppure
- Un voucher di valore non inferiore al prezzo del biglietto pagato, oppure
- Trasporto alternativo gratuito a parità di condizioni di trasporto
Se un volo viene cancellato dalla compagnia aerea a due settimane o meno dalla data del volo, il passeggero ha anche diritto, in circostanze normali, a una compensazione finanziaria per il tempo perso e per il disagio subito. Tuttavia, il COVID-19 è considerato una circostanza straordinaria. Per questo motivo non è possibile richiedere un'ulteriore compensazione in denaro.
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